La Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione (ruolo che spetta alla Polonia sino alla fine del 2011) ha prodotto un documento indirizzato ai membri del Comitato dei Rappresentanti Permanenti (COREPER) presso il Consiglio, dunque agli Stati membri, al fine di procedere nei negoziati sulla revisione degli strumenti del Sistema europeo comune di asilo, nel rispetto della scadenza del 2012.
Il documento, che si concentra sulle situazioni di pressione particolare, chiede al Consiglio un parere su due punti importanti emersi nel corso dei negoziati sul “pacchetto asilo”.
L’Unione, si dice, dovrebbe dotarsi di meccanismi 1) per prevenire situazioni di pressione particolare e 2) per gestire le crisi che non possono essere prevenute.
Con riferimento al primo punto, il documento propone un meccanismo per valutare la maniera in cui gli Stati membri applicano l’acquis nel campo dell’asilo e in particolare se possiedono la necessaria capacità di affrontare una situazione di accresciuta pressione. Ciò servirebbe, negli intenti del documento, a costruire fiducia fra gli Stati anche perché quelli in difficoltà sarebbero assistiti nello sviluppo di un piano d’azione, la cui implementazione sarebbe poi monitorata e valutata.
Quanto al secondo punto, il riferimento va al già proposto (dalla Commissione) meccanismo di emergenza per la sospensione (solo come extrema ratio) di alcuni trasferimenti in base al Regolamento Dublino. Ciò servirebbe a evitare che una situazione già ingestibile per un Paese sia peggiorata dall’applicazione delle regole di Dublino.
Si tratta di un punto delicatissimo per gli Stati membri e causa del sostanziale stallo nei negoziati con il Parlamento europeo sulla modifica del Regolamento Dublino.
A questo proposito giova sempre ricordare la sentenza di pochi mesi fa della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso M.S.S. c. Belgio e Grecia.
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