Il 26 settembre la Commissione europea ha pubblicato una Comunicazione dal titolo “La cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni all’interno del partenariato orientale“, in cui avanza proposte volte ad “approfondire ulteriormente la cooperazione politica e operativa verso la creazione di uno spazio comune GAI tra l’Unione europea e i suoi partner orientali“.
Fanno parte del c.d. partenariato orientale, istituito nel 2009, l’Armenia, l’Azerbaigian, la Bielorussia, la Georgia, la Moldova e l’Ucraina.
Obiettivo del partenariato è quello di “accrescere la mobilità dei cittadini in un ambiente sicuro e ben gestito“.
Per quanto di nostro interesse, nella Comunicazione si dice che (punto 3.1.5) “La maggior parte dei paesi del partenariato orientale hanno realizzato progressi nell’adozione della legislazione diretta a fornire protezione internazionale a chi ne ha bisogno. Sussistono tuttavia notevoli carenze per quanto riguarda sia i quadri normativi che la loro attuazione.”
L’UE inoltre continuerà, laddove necessario in cooperazione con l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, “ad assistere questi paesi nell’ulteriore sviluppo degli organismi e nella formazione del personale preposto a espletare le procedure di determinazione dello status di rifugiato, fornendo inoltre sostegno allo sviluppo di politiche nazionali per l’integrazione dei rifugiati.”
La Comunicazione inoltre ci ricorda che (punto 3.2) Frontex “ha firmato accordi operativi con le autorità competenti di Moldova, Georgia, Ucraina e Bielorussia, in esito ai quali le guardie di frontiera di questi paesi partecipano già in qualità di osservatori a operazioni congiunte coordinate da Frontex e beneficiano di alcune delle offerte di formazione”
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