Nei giorni scorsi la Corte europea dei diritti dell’uomo (rispettivamente Seconda e Quinta Sezione) ha emesso due sentenze, ancora non definitive, nelle cause H.R. c. Francia e Lokpo e Touré c. Ungheria, entrambe rilevanti ai nostri fini.
Nel primo caso la Corte ha stabilito che il rinvio in Algeria da parte delle autorità francesi di un uomo condannato nel suo Paese al carcere a vita per ragioni legate al terrorismo sarebbe in violazione dell’art. 3 della Convenzione. Lo stato di emergenza in Algeria, che aveva dato vita a numerose denunce da parte di organizzazioni internazionali per casi di tortura ai danni dei sospettati di terrorismo, è stato sollevato nel febbraio 2011. Tuttavia, secondo la Corte è passato ancora troppo poco tempo per poter escludere oggi l’esistenza di queste pratiche.
Nel secondo caso, la Corte ha stabilito che il trattenimento per 5 mesi, da parte dell’Ungheria, di due richiedenti asilo ivoriani è stato in violazione dell’art. 5 della Convenzione, in particolare per la mancanza di motivazione.
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