Il 15 novembre è stato presentato dalla Commissione europea un ampio “pacchetto” di proposte in materia di fondi europei nel settore Affari Interni per il periodo 2014-2020.
Nello specifico, la Commissione ha presentato le proposte per:
  • un Regolamento che stabilisce il Fondo Migrazione e Asilo
  • un Regolamento che stabilisce, come parte del Fondo per la Sicurezza Interna, lo strumento di supporto finanziario per frontiere e visti
  • un Regolamento che stabilisce, come parte del Fondo per la Sicurezza Interna, lo strumento di supporto finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta al crimine e la gestione delle crisi
  • un Regolamento che stabilisce le condizioni generali della gestione dei fondi,
accompagnati da una Comunicazione della Commissione sul budget 2014-2020 per il settore Affari Interni.

In estrema sintesi, la Commissione propone di ridurre il numero di Fondi a due:
  1. Fondo Migrazione e Asilo
  2. Fondo per la Sicurezza Interna


Il Fondo Migrazione e Asilo (3.869 milioni di euro per il periodo 2014-2020) si occuperà dei differenti aspetti delle politiche comuni europee in materia di immigrazione e asilo.
Il Fondo per la Sicurezza Interna (4.648 milioni di euro per lo stesso periodo) dovrà invece supportare la cooperazione in materia di sicurezza, inclusa la gestione dei confini esterni dell’Unione.

Entrambi i Fondi, poi, avranno una “dimensione esterna“, cioè supporteranno anche azioni in Paesi terzi, purché queste siano nell’interesse della politica dell’Unione in materia di immigrazione e degli obiettivi UE di sicurezza interna.
I Fondi serviranno anche per rispondere rapidamente alle emergenze, attraverso procedure che permetteranno di concedere finanziamenti nel giro di pochi giorni.

Per quanto riguarda ilFondo Migrazione e Asilo, esso finanzierà azioni in materia di:
  • asilo
  • immigrazione regolare
  • integrazione dei cittadini di Paesi terzi
  • rimpatri
Si tratta di azioni attualmente finanziate attraverso tre Fondi diversi: il Fondo Europeo per i Rifugiati, il Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi terzi e il Fondo europeo per i Rimpatri.
Le azioni finanziate attualmente dal Fondo europeo per le Frontiere Esterne rientreranno invece nel Fondo per la Sicurezza Interna.

Circa l’asilo, la priorità è lo sviluppo del Sistema europeo comune di asilo e, in particolare, le azioni per migliorare le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo e le procedure di asilo negli Stati membri, oltre che per migliorare l’efficacia del sistema di condivisione delle responsabilità fra gli Stati membri e con i Paesi terzi (a questo fine, 560 milioni sono accantonati per il Programma europeo di Reinsediamento).

Per quanto riguarda il Fondo per la Sicurezza Interna, di particolare interesse  ai nostri fini è la possibilità di finanziare le azioni per controllare i confini esterni dell’UE e applicare le regole europee in materia di visti, che hanno ovviamente pesanti ripercussioni sulla possibilità di arrivare sul territorio degli Stati membri dell’Unione europea per presentare una domanda di protezione internazionale.

La maggior parte dei finanziamenti (più dell’80%) saranno erogati secondo la gestione condivisa, cioè in cooperazione con gli Stati membri. La Commissione propone però di passare dal sistema attuale di programmazione annuale (all’interno di un quadro pluriennale e generiche priorità politiche) a un sistema di programmazione pluriennale.
I finanziamenti saranno attribuiti ai singoli Stati su una duplice base:
– una somma fissa, calcolata sulla base di criteri oggettivi (ad es., numero delle domande di asilo, numero di decisioni positive che riconoscono la protezione internazionale, numero dei rifugiati reinsediati, numero dei cittadini di Paesi terzi residenti, decisioni di rimpatrio assunte e rimpatri effettuati,…), erogata all’inizio della programmazione per assicurare continuità dei finanziamenti e possibilità per gli Stati di programmare adeguatamente. Ogni Stato avrà comunque diritto a una somma minima di 5 milioni di euro.
– una somma flessibile, in aggiunta alla somma fissa, e variabile a seconda della volontà del singolo Stato di finanziare, attraverso il suo programma nazionale, azioni che rispondono a specifiche priorità stabilite a livello UE a seguito di un dialogo politico con gli Stati membri. Questa somma sarà erogata in due fasi: una all’inizio del programma pluriennale e una nel 2017, per rispondere a eventuali mutamenti nei flussi migratori e nei bisogni degli Stati membri.

Parte dei fondi saranno invece gestiti a livello centrale e finanzieranno azioni transnazionali, azioni particolarmente innovative, azioni collegate alla “dimensione esterna”, nonché le azioni di emergenza, gli studi, le iniziative pubbliche e lo sviluppo dei nuovi sistemi IT per la gestione dei flussi migratori.

Secondo la Commissione, la riduzione dei Fondi dagli attuali sei a due e la nuova programmazione pluriennale porteranno sinergie, economie di scala, migliore comprensione delle regole, minor carico amministrativo.
Le proposte della Commissione dovranno naturalmente essere discusse e approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.


Alcune note: 
  • circa 1.500 milioni di euro sono inoltre previsti, per il periodo 2014-2020, per azioni specifiche delle Agenzie europee, come Frontex, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, Europol; 
  • altri 800 milioni circa sono invece proposti per la gestione dei sistemi IT esistenti (Sistema d’Informazione Schengen, Sistema d’Informazione Visti, Eurodac); 
  • il totale del budget per il settore Affari Interni è dunque vicino agli 11 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, ovvero quasi il 40% in più rispetto al periodo 2007-2013;
  • il fatto che il Fondo per la Sicurezza Interna sia presentato sotto forma di due distinti Regolamenti deriva dal fatto che alcuni Stati Membri non partecipano o partecipano in maniera differente allo sviluppo delle regole europee in materia di frontiere esterne e visti.

Questo post è stato pubblicato anche su Melting Pot (Vai)


Vai alla proposta della Commissione per un Regolamento che stabilisce il Fondo Migrazione e Asilo