di Pietro Tesoriero*

La Commissione Europea propone nella Comunicazione pubblicata il 2 dicembre di rinforzare gli strumenti di solidarietà tra Stati membri nel campo dell’asilo. La Comunicazione, intitolata “Migliorare la solidarietà tra paesi UE nel campo dell’asilo”, mira a rafforzare la cooperazione tecnica e finanziaria tramite una più efficiente allocazione delle risorse e una migliore governancedei sistemi di asilo.

Con tale Comunicazione la Commissione vuole mettere al centro del dibattito il tema della solidarietà tra gli Stati membri che è stata oggetto di grande attenzione negli ultimi mesi a livello europeo, in particolare in seguito agli sbarchi a Lampedusa e in Sicilia. Questi eventi hanno accentuato se possibile la necessità di un efficiente Sistema Europeo in materia di Asilo ed evidenziato la mancanza di fiducia tra i governi degli Stati membri.




In particolare la Commissione punta a raggiungere l’obiettivo di una migliore cooperazione tra gli Stati attraverso l’utilizzo alcuni meccanismi. Nella Comunicazione ne sono elencati quattro:

  • Rendere più efficace il ruolo di supporto dell’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo. La cooperazione può essere più efficiente ad esempio rendendo più semplice l’invio di funzionari per aiutare gli Stati membri che affrontano una pressione particolare.
  • Aumentare la quantità di fondi disponibili per gli Stati membri e renderli più flessibili, tenendo in considerazione le significative variazioni nel numero di richiedenti asilo.
  • Sviluppare e incoraggiare la ricollocazione di beneficiari di protezione internazionale tra gli Stati membri, in particolare attraverso una migliore assistenza economica.
  • Introdurre un sistema di valutazione e di allarme preventivo per rilevare e affrontare i difetti dei sistemi d’asilo degli Stati membri.

La Comunicazione enfatizza la necessità di un coordinamento più efficiente tra le agenzie dell’UE, in particolare tra Frontex, Europol e l’Agenzia dei Diritti Fondamentali. Tale cooperazione è importante sia per rispondere alle emergenze sia nel lavoro di analisi del rischio, sottolinea la Commissione.

Nella Comunicazione viene riservato un ruolo quasi salvifico all’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo, che dovrebbe assicurare fiducia e solidarietà tra gli Stati membri, uniformità delle decisioni, identificare e promuovere le buone pratiche, prevedere un pool di esperti pronto a intervenire nei paesi sotto pressione. In tutto questo la Commissione dimentica di sottolineare che la neonata Agenzia dispone di un personale non superiore alle 15 unità.

La Comunicazione affronta anche il tema della revisione del sistema di Dublino. La Commissione riconosce alcuni dei problemi collegati al Regolamento Dublino, quantomeno quelli evidenziati dalla sentenza MSS c. Belgio e Grecia, e fa anche riferimento al caso Ns su cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà il 21 Dicembre. Sul punto delle possibili contromisure la Commissione è molto vaga, non riuscendo ad indicare altro che un meccanismo di valutazione di Dublino sul modello Schengen e un sistema di allarme preventivo per segnalare gli Stati membri in difficoltà.

La Commissaria europea agli Affari Interni Cecilia Malmstrom ha dichiarato che questo è il momento di avere una politica sull’asilo con meno parole e più solidarietà e che per gli Stati membri è arrivato il momento di mettere in ordine i loro sistemi di asilo. L’appello è lodevole ma finora si limita alle parole più che alla vera solidarietà.



Pietro Tesoriero è amico e collaboratore del blog Asilo in Europa e lavora nella sezione legale dell’ECRE