Il 2 marzo la Presidenza del Consiglio dell’Unione – in capo alla Danimarca per la prima metà del 2012 – ha inviato ai rappresentanti permanenti degli Stati membri presso il Consiglio una breve nota in cui si fotografa la situazione attuale dei negoziati per l’adozione (come si sa prevista entro quest’anno) dei nuovi strumenti del “pacchetto asilo”.

Ancora una volta, ricordiamo preliminarmente che, contrariamente agli strumenti della “prima fase” del Sistema europeo comune di asilo, i nuovi atti devono essere adottati seguendo la procedura legislativa ordinaria, che prevede la votazione a maggioranza qualificata (non più all’unanimità) all’interno del Consiglio e un ruolo di co-legislatore per il Parlamento (mentre in precedenza era richiesta solo la sua consultazione). 

Di seguito ripercorriamo brevemente la situazione dei negoziati all’interno del Consiglio sul “pacchetto asilo”, facendo riferimento alla nota della Presidenza.



  • Direttiva Qualifiche: come abbiamo già avuto modo di dire (V. post qui), la “nuova” Direttiva Qualifiche (Direttiva 2011/95/UE) è stata approvata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE a fine 2011 ed è entrata in vigore in gennaio.
  • Direttiva Accoglienza: i negoziati, ripartiti a seguito della presentazione da parte della Commissione di una nuova e modificata proposta lo scorso giugno 2011, stanno facendo progressi, anche se, indica la nota, rimangono due punti problematici: i motivi del trattenimento e l’accesso al lavoro per i richiedenti asilo.
  • Direttiva Procedure: si registrano alcuni progressi nei negoziati (anche in questo caso ripartiti a seguito della nuova e modificata proposta dello scorso giugno) ma restano divergenze su alcuni punti chiave della Direttiva come il rapporto con il Regolamento Dublino, le garanzie per i minori non accompagnati, le domande reiterate e il diritto a un ricorso effettivo.
  • Regolamento Dublino: anche qui si registrano importanti progressi, per quanto riguarda: le definizioni di familiari, le disposizioni relative al diritto dei richiedenti asilo ad essere informati, all’intervista personale, alle garanzie per i minori non accompagnati e al trattenimento. La nota della Presidenza spiega che il meccanismo di allarme preventivo e di gestione delle crisi incluso nell’attuale bozza di Regolamento Dublino, consisterebbe in un piano d’azione preventivo e un successivo piano di gestione delle crisi, nel caso in cui il primo non riesca a rimediare la situazione e/o vi sia il rischio che il sistema di asilo di uno Stato sfoci in una “crisi”. L’intero processo dovrebbe essere monitorato dal Consiglio dell’UE, che potrebbe fornire indicazioni politiche, incluso sulle misure di solidarietà da avviare. Il Consiglio GAI dell’8 marzo ha  peraltro adottato delle Conclusioni su un quadro comune per la solidarietà verso gli Stati membri sottoposti a particolare pressione. Avremo modo di riparlarne a breve.
  • Regolamento Eurodac: i negoziati sono fermi. La stragrande maggioranza degli Stati è infatti favorevole a permettere l’accesso da parte delle forze dell’ordine ai dati contenuti nel database centrale di Eurodac al fine di combattere il terrorismo e il crimine organizzato, ma la Commissione non ha ancora avanzato una proposta a riguardo.
  • Decisione FER: in sede di Consiglio GAI dell’8 marzo è stata adottata una posizione comune circa la proposta della Commissione di una Decisione che modifica il Fondo europeo per i Rifugiati, per finanziare il programma comune di reinsediamento a livello UE. Anche su questo torneremo a breve in un prossimo messaggio.