L’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) ha da poco pubblicato la sua prima relazione annuale sulla situazione dell’asilo nell’UE. Considerata l’importanza della fonte (l’Agenzia dell’Unione in materia di asilo) e dell’oggetto, si capisce quanto tale relazione sia interessante ai nostri fini.
Ci siamo pertanto presi qualche giorno per avere il tempo di leggerla e con il post di oggi cerchiamo di riassumerne i punti principali, rimandando chi volesse approfondire alla lettura completa del documento.
Di cosa si tratta?
La relazione annuale è, innanzitutto, un compito dell’EASO.
Il Regolamento istitutivo dell’Agenzia, infatti, prevede (all’art. 12) che “
[l’]Ufficio di sostegno elabora una relazione annuale sulla situazione riguardante l’asilo nell’Unione, tenendo in debita considerazione le informazioni già rese disponibili da altre fonti pertinenti. In tale relazione l’Ufficio di sostegno valuta i risultati delle azioni svolte ai sensi del presente regolamento e ne fa un’analisi comparativa globale al fine di rafforzare la qualità, la coerenza e l’efficacia del sistema europeo comune di asilo.”
Tale relazione, dunque, va inserita nel contesto più ampio del ruolo dell’EASO come agenzia finalizzata a rafforzare la cooperazione pratica fra gli Stati membri in materia di asilo, nonché a svolgere un ruolo di riferimento grazie alla sua indipendenza e alla qualità scientifica e tecnica delle informazioni che diffonde.
Si tratta, inoltre, è bene ricordarlo, della prima relazione annuale di un’Agenzia “appena nata”e che si è trovata ad operare in un clima molto difficile, nel bel mezzo dei negoziati sulla seconda fase del Sistema europeo comune di asilo, in un periodo di grave crisi (se vogliamo anche di identità) dell’Unione europea, in cui i termini “solidarietà” e “cooperazione”, che sono alla base dell’EASO e della stessa politica comune europea in materia di asilo, faticano a trovare non solo concreta attuazione (se si escludono il Fondo europeo per i rifugiati e qualche altra limitata misura), ma persino un comune sentire fra gli Stati membri (V. nostri precedenti messaggi sulla solidarietà qui, quie qui).
Secondo le parole del Presidente del consiglio di amministrazione dell’EASO, si tratta poi di una relazione che offre una panoramica esaustiva della situazione dell’asilo nell’UE. Più correttamente, a nostro parere, nell’introduzione si legge esattamente l’opposto, cioè che, date le limitate risorse a disposizione dell’EASO, sarebbe stato troppo ambizioso lanciarsi nel tentativo di fornire una descrizione esaustiva della situazione dell’asilo nell’UE; pertanto, tale relazione si limita a descrivere quanto di rilevante è accaduto nel corso del 2011 e le novità principali con riferimento al 2012 in alcuni campi specifici, “senza alcuna pretesa di esaustività”.
I punti della relazione
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Sviluppi internazionali, effetti sugli Stati membri, strumenti e risposte dell’EASO: qui l’Agenzia descrive la situazione all’esterno e all’interno dell’UE, soffermandosi in particolare sulla Grecia e descrivendo le azioni intraprese per supportare questo Paese.Di particolare interesse ci è parso, all’interno di questo capitolo, la parte relativa al meccanismo di allerta preventiva. Tale meccanismo, che sarà inserito nella ormai prossima modifica del Regolamento Dublino II, disegnerà un ruolo molto importante per l’EASO, che dovrà fornire agli Stati membri informazioni aggiornate sulle dinamiche dei flussi di richiedenti asilo e sui potenziali “rischi” che corrono i rispettivi sistemi di asilo.Siamo ovviamente a favore di un meccanismo permanente che analizzi le dinamiche alla base dei movimenti migratori, situando correttamente le “pressioni” sui sistemi di asilo nazionali in un contesto più ampio, necessariamente internazionale.Tuttavia, ci interroghiamo fin da ora sull’uso che verrà fatto dai destinatari di questi dati e analisi che saranno forniti dall’EASO. Se, cioè, saranno utilizzati per preparare e supportare gli Statiche presumibilmente saranno o sono già investiti dalla responsabilità di accogliere un elevato numero di richiedenti asilo, ovvero per mettere in piedi ulteriori strumenti per arginare gli arrivi di “flussi misti”, finendo così per impedire ai richiedenti asilo di giungere sul territorio degli Stati membri.
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Il Sistema europeo comune di asilo: ovviamente molto interessante ai nostri fini, questo capitolo si concentra sugli sviluppi della normativa UE in materia di asilo, particolarmente numerosi nel corso del 2011. Infatti, non solo è stata adottata la “nuova” Direttiva Qualifiche, ma i negoziati sulla rifusione di tutti gli altri atti legislativi in fase di modifica sono avanzati e, soprattutto, la giurisprudenza europea e nazionale ha riservato una crescente attenzione al tema dell’asilo.Di molti sviluppi descritti nella relazione dell’EASO abbiamo già dato conto nel corso degli ultimi mesi su questo blog.Quello che ci pare mancare, in questa altrimenti precisissima fotografia dello stato dell’arte del Sistema europeo comune di asilo – con tanto di riferimenti a sviluppi delle normative interne e ad alcune sentenze delle corti nazionali – è la voce della “società civile”.Se è vero che, da un lato, non mancano le osservazioni critiche e dunque la relazione dell’EASO (fortunatamente) non si limita ad una mera enunciazione degli sviluppi normativi o giurisprudenziali, dall’altro abbiamo notato con un certo disappunto che tali critiche sono interamente lasciate all’UNHCR che, pur costituendo un’autorevolissima fonte in materia, certo non costituisce l’unica “voce” a tutela dei diritti dei rifugiati sul palcoscenico europeo.Siamo convinti che inserire citazioni anche da alcuni dei numerosi report di ONG attive e autorevoli in questo campo avrebbe aggiunto valore alla relazione dell’EASO.Tale mancanza, a nostro parere, non facilita l’Agenzia nel raggiungimento di quel ruolo di indipendenza e qualità scientificache il Regolamento fondativo le attribuisce.Un discorso a parte merita poi, all’interno di questo capitolo, il tema – anch’esso più volte affrontato su questo blog (V. i messaggi segnalati sopra) – della solidarietà all’interno dell’UE.
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La rete dei partner dell’EASO: nell’ultimo capitolo della relazione vengono descritti i rapporti dell’Agenzia dell’Unione con vari stakeholders, quali la Commissione europea, l’UNHCR, la società civile.Quanto a quest’ultima, si fa riferimento al “forum consultivo” previsto dal Regolamento EASO ed effettivamente creato nel 2011 per ricevere suggerimenti, riscontri, raccomandazioni. Nelle intenzioni dell’EASO, tale forum dovrebbe consistere non solo in un incontro annuale, ma piuttosto in un continuo dialogo reciproco.Nella relazione annuale si dice anche che verrà esplorata la possibilità di utilizzare una piattaforma on line per garantire alle organizzazioni non governative il massimo della partecipazione senza spese. Inutile dire che appoggiamo senza riserve questa possibilità e speriamo di vederla avviata il più presto possibile.
Nell’appendice alla relazione si possono trovare ulteriori interessanti informazioni circa il budget dell’EASO, oltre a una serie di statistiche sulle domande di protezione internazionale nel 2011.
Vai al comunicato stampa dell’EASO
Vai al testo del Regolamento EASO