L’EASO, ovvero l’Agenzia dell’Unione europea di sostegno agli Stati in materia di asilo, ha pubblicato da poco il suo “Programma di lavoro 2013”.
Si tratta di un documento importante, che ci aiuta a “ripassare” la struttura, gli obiettivi e i compiti di questa giovane Agenzia con sede a Malta e ci descrive le priorità e i possibili risultati per l’anno venturo.
Conosciamo il programma di lavoro 2013 ormai da qualche giorno, grazie a un tweet di Francesca Spinelli (http://www.internazionale.it/tag/francesca-spinelli/). Ma solo ora abbiamo avuto il tempo di leggerlo.
Per il 2013, le cinque priorità dell’EASO sono:
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fornire sostegno operativo d’emergenza alla Grecia e ad altri Stati membri che dovessero averne bisogno;
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sviluppare un meccanismo di allerta preventiva (in vista dell’ormai prossima modifica del Regolamento Dublino), fornire analisi dei trend in materia di asilo e scenari di rischio;
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sviluppare ulteriormente un programma di formazione comune in materia di asilo;
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diffondere un livello comune UE di ricerca COI (ricerca informazioni sui Paesi di origine dei richiedenti asilo) e produrre rapporti COI con regolarità;
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consolidare la propria organizzazione.
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L’obiettivoL’obiettivo dell’EASO è triplice:
1. Contribuire all’implementazione del Sistema europeo comune di asilo;
2. Facilitare, coordinare e rafforzare la cooperazione pratica fra gli Stati membri in materia di asilo;
3. Fornire sostegno agli Stati sottoposti a pressione particolare.Molto importante: l’EASO non ha alcun potere in merito alle decisioni circa le singole domande di asilo, che restano di esclusiva competenza delle singole autorità nazionali.
Quale sostegno fornisce l’EASO?
Secondo il Programma di lavoro 2013, l’EASO fornirà diversi tipi di sostegno. Nelle righe che seguono li descriveremo solo nei loro punti a nostro parere più importanti, rimandando alla lettura integrale del Piano di lavoro chi volesse approfondire.
Sostegno permanente
E’ finalizzato a supportare l’implementazione del Sistema europeo comune di asilo. Gli obiettivi per il 2013 in questo campo sono:
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migliorare il programma di formazione (e sviluppare tra l’altro un programma specifico per i membri dei tribunali);
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sviluppare ulteriormente il portale COI e produrre almeno 2 rapporti COI;
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produrre un manuale sulla determinazione dell’età (su questo V. anche il nostro precedente post sulla Relazione della Commissione sul Piano d’Azione sui minori non accompagnati) e supportare gli Stati nello sviluppo di pratiche di rintraccio dei familiari dei minori non accompagnati.
Sostegno speciale
Il “meccanismo di allerta preventiva”, di cui spesso abbiamo parlato (da ultimo V. qui) per il suo ruolo nel futuro Regolamento Dublino, dovrà fornire previsioni e scenari di rischio per gli Stati membriche potrebbero essere interessati da grandi afflussi di richiedenti asilo ovvero avere particolari necessità per i propri sistemi di asilo.
A seguito di quanto emergerà dal meccanismo di allerta preventiva, si potranno avere casi di Stati che necessitano di sostegno speciale in vista di potenziali pressioni particolari sui loro sistemi di asilo.
In questo caso, su richiesta dello Stato interessato, l’EASO fornirà il proprio sostegno, ad esempio attraverso l’invio di esperti, formazione o altre misure ad hoc, sulla base di un “Piano di sostegno speciale”, finalizzato a rendere il sistema di asilo resistente alle future pressioni.
L’EASO inoltre disseminerà esperienze e buone prassi in materia di ricollocazione di beneficiari di protezione internazionale fra Stati UE, a partire dall’esperienza del progetto EUREMA (ricollocazione da Malta), e sosterrà ogni futura attività di ricollocazione fra gli Stati membri.
Sostegno di emergenza
Sarà fornito, a richiesta e a seguito di una valutazione della situazione, in caso di particolare pressione su uno Stato membro.
A tal fine, l’EASO ha creato un pool di 345 esperti che gli Stati membri dovranno rendere disponibili, su richiesta dell’EASO, per essere inviati all’interno di “Squadre di sostegno per l’asilo“.
Il sostegno di emergenza non si limita però alle squadre di sostegno ma, in stretta collaborazione con Frontex, UNHCR, OIM e Commissione europea, qualora necessario verrà offerto anche sostegno nel campo dell’accoglienza, formazione, qualità del processo decisionale, informazioni sui Paesi di origine,…
Il sostegno di emergenza non si limita però alle squadre di sostegno ma, in stretta collaborazione con Frontex, UNHCR, OIM e Commissione europea, qualora necessario verrà offerto anche sostegno nel campo dell’accoglienza, formazione, qualità del processo decisionale, informazioni sui Paesi di origine,…
Continuerà poi – almeno fino al 1 aprile 2013 – il sostegno di emergenza alla Grecia, in particolare alle attività di prima accoglienza e di esame delle domande di asilo.
Il budget e lo staff
Secondo quanto originariamente previsto, il budget dell’EASO per il 2013 avrebbe dovuto essere di 15 milioni di euro. Tuttavia, la Commissione europea e il Consiglio hanno proposto una riduzione del budget a 11,9 milioni. Sarà il Parlamento europeo a dover decidere se accettare o meno questa proposta.
Qualora il budget sia effettivamente ridotto, le attività dell’EASO ne risentiranno di conseguenza. Lo staff dell’Agenzia arriverà a 76 collaboratori alla fine del 2013, grazie all’assunzione di 15 nuove figure.
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Sostegno in materia di informazione e analisi
– L’EASO produrrà anche nel 2013 un rapporto sulla situazione dell’asilo nell’UE (per il rapporto pubblicato nel 2012, V. il nostro precedente post qui) e relazionerà sul proprio contributo all’implementazione del Sistema europeo comune di asilo.
– Il sistema di allerta preventiva e preparazione: in vista dell’ormai prossima modifica del Regolamento Dublino, l’EASO nel 2013 svilupperà il suo sistema di allerta preventiva e preparazione, raffinando la raccolta dei dati dagli Stati membri e la costruzione di una procedura per la valutazione del rischio.
Ciò permetterà all’EASO, attraverso la previsione di potenziali flussi di richiedenti asilo da Paesi terzi, di offrire tempestivamente misure preventive attraverso il “sostegno speciale” (V. sopra). La raccolta costante di dati dagli Stati membri permetterà inoltre da un lato di valutare la capacità degli Stati stessi di gestire le richieste di asilo e, dall’altro, di individuare prontamente mancanze e necessità.
Ciò permetterà all’EASO, attraverso la previsione di potenziali flussi di richiedenti asilo da Paesi terzi, di offrire tempestivamente misure preventive attraverso il “sostegno speciale” (V. sopra). La raccolta costante di dati dagli Stati membri permetterà inoltre da un lato di valutare la capacità degli Stati stessi di gestire le richieste di asilo e, dall’altro, di individuare prontamente mancanze e necessità.
È ovvio che questo sistema rappresenterà uno dei punti più importanti dell’attività dell’EASO nel 2013.
Ci interroghiamo tuttavia sulla reale, pratica, utilità di questo strumento.
Non neghiamo l’importanza di raccogliere dati, analizzarli e preparare i sistemi di asilo nazionali alla gestione di arrivi anche importanti di richiedenti asilo.
Anzi, è fondamentale che il dibattito sull’asilo si basi sempre più su dati di realtà e che le mancanze di ciascun sistema nazionale siano prontamente individuate (e corrette).
Non neghiamo l’importanza di raccogliere dati, analizzarli e preparare i sistemi di asilo nazionali alla gestione di arrivi anche importanti di richiedenti asilo.
Anzi, è fondamentale che il dibattito sull’asilo si basi sempre più su dati di realtà e che le mancanze di ciascun sistema nazionale siano prontamente individuate (e corrette).
Tuttavia, questo sistema sarebbe stato in grado di prevedere eventi come quelli della Primavera araba?
O, al contrario, tale sistema è davvero necessario per prevedere che i sistemi di asilo dei Paesi dell’UE dovranno essere pronti – più pronti di quanto non siano – a gestire ordinariamente l’arrivo di flussi, che a tratti potranno essere anche imponenti, di richiedenti asilo?
Detta altrimenti: le misure (anche specifiche) di “sostegno speciale” che dovrebbero seguire – e solo “a richiesta dello Stato interessato” – all’individuazione di mancanze attraverso questo sistema di allerta preventiva, non dovrebbero piuttosto far parte del “sostegno permanente”, cioè di un normale, obbligatorio, percorso di costruzione del Sistema europeo comune di asilo?
Il ruolo della società civile
Il rapporto con le organizzazioni della società civile è previsto nel Regolamento costitutivo dell’EASO e il luogo deputato a questo confronto è il Forum consultivo (art. 51 Regolamento EASO). Il Forum consultivo, si legge ancora nel Regolamento, “costituisce un meccanismo di scambio di informazioni e di condivisione di conoscenze. Esso assicura uno stretto dialogo tra l’Ufficio di sostegno e le parti interessate”.
L’EASO, a norma del Regolamento, deve invitare il Forum consultivo – di cui l’UNHCR è membro di diritto e che è aperto a tutte le organizzazioni della società civile che operano in questo campo – a formulare proposte al consiglio di amministrazione sul programma di lavoro annuale.
Del resto, come noto, diverse autorevoli organizzazioni della società civile (inclusi centri di ricerca) da anni producono studi, raccolte di buone prassi, rapporti COI, raccomandazioni,…
Eppure, il Forum consultivo di quest’anno si svolgerà il 25 e 26 novembre, a programma di lavoro 2013 già pubblicato. E, più in generale, non mancano le voci che lamentano uno scarso coinvolgimento della società civile nella vita dell’EASO. Fra le varie voci, segnaliamo quella di un blog che abbiamo già menzionato più volte (in quanto è anche una delle nostre letture preferite): EASO Monitor
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Sostegno ai Paesi terzi
E’ l’attività che più di tutte dovrebbe risentire della riduzione del budget prevista per il 2013.
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in materia di reinsediamento, l’EASO organizzerà scambi di informazioni e buone prassi e definirà le modalità e gli strumenti per offrire sostegno all’implementazione del programma comune UE di reinsediamento.
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circa il sostegno alla dimensione esterna dell’asilo, i tagli al bilancio dell’EASO non permetteranno alcuna attività operativa in questo campo, ma solo pianificazione di futuri interventi e partecipazione nel dialogo con i Paesi terzi (a partire da quelli del Nord Africa).