Il 23 novembre la Commissione ha pubblicato la sua seconda relazione semestrale sul funzionamento dell’area Schengen.
La relazione copre il periodo1°maggio – 31 ottobre 2012 ed è interessante anche per noi darci un’occhiata per le ovvie ripercussioni sull’asilo della politica UE in materia di confini (esterni e interni) e visti.
Sotto, i punti per noi più interessanti della relazione della Commissione.
Nella prima parte sono elencati – in quello che è praticamente un “copia e incolla” degli ultimi rapporti di Frontex – i dati principali relativi al periodo considerato.
In particolare, con riferimento ai confini esterni dell’Area Schengen:
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sono stati registrati circa 23.000 attraversamenti irregolari della frontiera esterna, ovvero il 44% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. In controtendenza, la Grecia, dove c’è stata una crescita del 29%;
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il 56% di tutti gli intercettamenti si sono avuti al confine terrestre fra Grecia e Turchia. Tuttavia, dopo l’avvio, nell’agosto 2012, dell’operazione “Aspida”, che ha visto il dispiegamento da parte del governo greco di 1.800 guardie di frontiera a quel confine, si è registrato un calo significativo degli attraversamenti irregolari;
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a seguito del deterioramento della situazione in Siria, si è notato un incremento significativo sia degli attraversamenti irregolari del confine sia dei soggiorni irregolari da parte di cittadini siriani, in particolare in Grecia. I siriani sono fra i principali richiedenti protezione internazionale, soprattutto in Svezia e Germania.
La seconda parte si occupa dell’applicazione delle regole (acquis) di Schengene in particolare:
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dei casi di (legittima) temporanea reintroduzione dei controlli ai confini interni: si sono registrati, nel periodo coperto dalla relazione, soli 2 casi: la Spagna ha reintrodotto i controlli al confine terrestre con la Francia e quelli agli aeroporti di Girona e Barcellona, in occasione dell’incontro della BCE a Barcellona lo scorso maggio; la Polonia ha reintrodotto i controlli ai suoi confini interni durante gli Europei di calcio 2012.
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dei casi di possibile violazione delle regole di Schengen relative all’assenza dei controlli ai confini interni: la maggior parte riguarda controlli di polizia effettuati in prossimità dei confini interni e casi di ostacoli alla fluidità del flusso di traffico stradale in prossimità dei confini interni (come ad esempio l’imposizione di limiti di velocità). In totale, la Commissione sta investigando su nove possibili casi (di cui due nuovi e sette pre-esistenti questa relazione semestrale) di violazione dell’acquis di Schengen in questo ambito.
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dei casi di possibile violazione di altre regole di Schengen:
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Direttiva Rimpatri: tutti gli Stati vincolati dalla Direttiva Rimpatri (Direttiva 2008/115/CE) l’hanno recepita, ad eccezione dell’Islanda (che pur non essendo uno Stato membro dell’UE fa parte dell’area Schengen). La Commissione sta valutando il recepimento nelle normative nazionali e l’implementazione della Direttiva e pubblicherà la prima valutazione entro il 2013.
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L’applicazione delle regole di Schengen durante le operazioni di sorveglianza dei confini marittimi: la Commissione sta analizzando le difficoltà che incontrano in Grecia i migranti nell’avanzare domanda di asilo, così come le ipotesi di maltrattamento dei richiedenti asilo in quel Paese, inclusi casi di respingimento di persone a rischio di persecuzione o danno grave.A seguito poi della sentenza della Corte europea dei diritti umani nel caso Hirsi Jamaa e altri contro Italia, la Commissione sta analizzando le implicazioni di questa sentenza.
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di Frontex: il 5 settembre 2012, la Corte di Giustizia UE ha annullato (per ragioni legate alla procedura di adozione) la Decisione 2010/252/UE che integra il Codice Frontiere Schengen per quanto riguarda la sorveglianza delle frontiere marittime esterne coordinata da Frontex. La Corte ha disposto che tale Decisione rimanga tuttavia in vigore fintanto che non venga sostituita da un nuovo atto. A inizio 2013, la Commissione presenterà una proposta legislativa a questo scopo.
- del Sistema di Informazione Visti, che collega i consolati dei Paesi Schengen, e all’interno del quale sono inseriti i dati biometrici di tutti coloro che richiedono un visto di breve durata, nonché le decisioni prese a riguardo, è stato avviato anche nella seconda regione (Israele, Giordania, Libano e Siria) il 10 maggio 2012 e nella terza (Afghanistan, Bahrein, Iran, Iraq, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Yemen) il 2 ottobre 2012. In tutto, in poco più di un anno di attività, il VIS ha processato 1.774.965 domande di visto, rifiutandone 220.644 e rilasciandone 1.457.708. I principali problemi riscontrati riguardano la qualità dei dati (tanto alfanumerici quanto biometrici) inseriti.
- della politica in materia di visti e accordi di riammissione: lo scorso agosto la Commissione ha pubblicato il suo terzo monitoraggio successivo alla liberalizzazione dei visti per i Paesi del Balcani occidentali (V. qui per il nostro post a riguardo). Nel 2012 sono stati inoltre finalizzati i testi degli accordi di riammissione UE con Capo Verde, Turchia e Armenia. Si aspetta ora la formale ratificazione degli stessi e l’avvio (per quanto riguarda la Turchia) di negoziati sulla liberalizzazione dei visti. Sul testo dell’accordo di riammissione con la Turchia, V. anche il nostro post qui. Sono inoltre stati avviati i negoziati per un accordo di riammissione e un accordo sulla facilitazione dei visti con l’Azerbaijan.