All’interno della rubrica “Asilo negli Stati europei” pubblichiamo oggi la terza puntata della nostra scheda sul funzionamento del sistema di asilo irlandese, dedicata alla fase di accoglienza dei richiedenti asilo.
E si tratta, lo diciamo subito, di una puntata particolare.
Centro Direct Provision di Mosney
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Irlanda e Danimarca, infatti, sono gli unici Stati dell’Unione Europea a non essere vincolati dalla Direttiva Accoglienza attualmente in vigore.
L’Irlanda, pertanto, per rimanere all’oggetto della nostra scheda, non è obbligata a rispettare gli standard minimi fissati dalla normativa europea in materia.
Come funziona dunque il sistema di accoglienza per i richiedenti asilo in Irlanda?
Dal 2000 esiste un sistema di alloggi per i richiedenti asilo che prende il nome di Direct Provision ed è gestito dall’Agenzia per l’accoglienza e l’integrazione (Reception and Integration Agency – RIA).
Le strutture di accoglienza sono gestite da società private che si impegnano, a fronte di contratti con la pubblica amministrazione, a fornire vitto e alloggio ai richiedenti asilo.
Nel 2011 i fondi a disposizione del sistema di accoglienza Direct Provision sono stati pari a 69,5 milioni di euro, con una riduzione rispetto al 2010 del 12,1%, dovuta soprattutto alla scelta di chiudere 7 centri di accoglienza.
I richiedenti asilo non sono obbligati ad alloggiare nelle strutture offerte dal RIA, essendo liberi di trovare autonomamente una sistemazione. In questo caso, essi devono comunicare alle autorità il loro indirizzo entro 5 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda di asilo (così come ogni eventuale cambiamento).
Il mancato adempimento di tale obbligo rappresenta uno degli elementi da cui può dedursi il ritiro implicito della domanda di asilo.
I richiedenti asilo che scelgono di usufruire dell’accoglienza offerta dal RIA sono accolti per un periodo di circa 10-14 giorni in un centro di prima accoglienza (attualmente ne esiste solo uno, situato vicino all’aeroporto di Dublino) dove è disponibile un servizio gratuito di screening sanitario e cure mediche di base. Quindi vengono sistemati in uno dei centri Direct Provision, distribuiti in 17 contee irlandesi.
La durata media della permanenza nelle strutture Direct Provision è di 44 mesi, ma si sono registrati casi in cui tale durata ha superato i 7 anni.
Secondo il report di giugno 2012 del RIA, il 60,6% dei richiedenti asilo accolti in una struttura Direct provision risulta aver presentato domanda di asilo da oltre tre anni.
I centri RIA
In Irlanda esistono 36 centri di accoglienza per richiedenti asilo inseriti nel sistema Direct Provision, per una capienza complessiva di 5.771 posti. Al 14 ottobre 2012 – secondo dati del governo – risultava occupato l’85,5% dei posti (cioè 4.933 persone)
Di queste strutture solo tre sono state costruite con lo specifico scopo di ospitare i richiedenti asilo, mentre per le restanti si tratta di alberghi, ostelli, conventi, case di cura, villaggi turistici,…poi convertiti in centri di accoglienza. Solamente due centri di accoglienza consistono in appartamenti dove gli ospiti possono cucinare autonomamente. Le altre strutture sono “a pensione completa” e garantiscono tre pasti giornalieri.
I residenti ricevono un opuscolo informativo in cui sono indicati i servizi a cui hanno diritto e le norme comportamentali a cui devono attenersi.
Procedura di reclamo
I richiedenti asilo non sono autorizzati a cercare lavoro, né svolgere alcuna attività lavorativa per l’intera durata della procedura di asilo.
Educazione
Il Refugee Legal Service è un ufficio all’interno del Legal Aid Board, organizzazione indipendente, finanziata dallo Stato, che fornisce consulenza e assistenza legale in campo civile a chi non può permettersi di affrontare le spese per un avvocato.
Il RLS affianca i richiedenti asilo in tutte le fasi della procedura, a fronte di un contributo che viene calcolato sulla base della loro disponibilità economica.
Vai all’aggiornamento – Riforma della procedura per il riconoscimento della protezione sussidiaria