Alcuni mesi fa pubblicavamo la nostra scheda sul funzionamento del sistema di asilo irlandese, divisa in sei “puntate” (per ritrovarle tutte – assieme a quelle relative agli altri Paesi analizzati – si veda la pagina Asilo negli Stati europei).
Oggi aggiorniamo quella scheda, dando conto di un’importante novità.
Il 14 novembre è infatti entrata in vigore la riforma della procedura di esame delle richieste di protezione sussidiaria.
Molti sono i miglioramenti realizzati da tale riforma, sulla spinta soprattutto della sentenza della Corte di Giustizia UE nel caso M.M. (C-277/11) che ha evidenziato gravi lacune nella normativa irlandese relativa alla protezione sussidiaria.
Vediamo insieme quali sono le più significative novità:
L’organo responsabile della valutazione della richiesta di protezione sussidiaria non è più il Minister of Justice and Equality ma l’Office of the Refugee Applications Comissioner (ORAC, V. parte 4 – Esame della domanda). Tale scelta è finalizzata a garantire una maggiore imparzialità nella procedura di esame, essendo l’ORAC un organo indipendente dall’esecutivo.
Una delle maggiori novità è rappresentata dall’introduzione di una fase orale nell’esame della domanda di protezione sussidiaria, dato che prima della riforma tale valutazione era basata esclusivamente su documenti scritti. In base alla nuova normativa il “Commissioner” dovrà svolgere un colloquio con il richiedente e, se quest’ultimo ne fa richiesta, può presenziare al colloquio anche un funzionario dell’UNHCR.
Analogamente alla procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato, il Commissioner, sulla base del colloquio e della documentazione raccolta, comunica le proprie conclusioni al Minister of Justice and Equallity, il quale, basandosi sulla relazione del Commissioner, deciderà se concedere o meno la protezione sussidiaria.
Se la relazione del Commissioner nega l’ottenimento della protezione sussidiaria, il richiedente può presentare ricorso dinanzi al Refugee Appeal Tribunal (RAT, V. parte 5 – Fase giurisdizionale). La possibilità di un ricorso nel merito del diniego di protezione sussidiaria rappresenta un altro significativo miglioramento del sistema di asilo irlandese ed è finalizzata a conformarsi alla sentenza dell’High Court relativa al famoso caso M.M. (si veda qui).
L’audizione orale del richiedente durante questa fase avviene solo se egli ne fa richiesta o se il giudice la reputa opportuna ai fini della decisione.
Il Tribunale può confermare la raccomandazione dell’ORAC che nega l’ottenimento della protezione sussidiaria oppure dichiarare che il richiedente soddisfa i requisiti per il riconoscimento di tale protezione. La decisione finale sulla concessione o meno della protezione sussidiaria spetta però sempre al Minister for Justice and Equality (V. parte 5 – Fase giurisdizionale).
La nuova procedura di esame della domanda di protezione sussidiaria sembra avvicinarsi notevolmente a quella per il riconoscimento dello status di rifugiato. Risulta quindi ancora più ingiustificata la presenza di due distinte procedure.
Ricordiamo infatti che la richiesta di protezione sussidiaria può essere presentata solo successivamente al diniego dello status di rifugiato, comportando un notevole aumento dei tempi e dei costi connessi alla procedura di esame delle domande di asilo.
Dal 2008 sono state presentate presso il parlamento irlandese diverse proposte per l’adozione di un’unica procedura di esame delle richieste di protezione, ma nessuna di queste ha ottenuto il consenso necessario. Il Minister for Justice and Equity ha annunciato che la riforma della procedura per l’ottenimento della protezione sussidiaria è una misura provvisoria finalizzata a risolvere delle difficoltà impellenti del sistema di asilo irlandese (tra cui il mancato rispetto della normativa UE), ma l’obiettivo è quello di adottare entro il 2014 un nuovo Immigration, Residence and Protection Bill che introduca una procedura unica per l’esame per la domanda della protezione internazionale. Sarà la volta buona?
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Vai alla parte 4 – Esame della domanda di asilo
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