Alla fine dello scorso anno Eurostat ha pubblicato il rapporto sul numero di richiedenti asilo nell’UE e sugli esiti delle domande esaminate dagli Stati Membri in prima istanza nel terzo quarto del 2013.
Come sempre, si tratta di dati interessanti e dunque dedichiamo un’analisi al rapporto di Eurostat. Una breve riflessione finale sarà incentrata sui dati relativi all’Italia.
Questi i principali dati contenuti nel rapporto:
1) richiedenti asilo:
- le persone che, tra luglio e settembre del 2013, hanno chiesto asilo sul territorio dei 28 Paesi UE sono state 117.800, ovvero quasi 28.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2012; si tratta di un aumento del 31%;
- negli ultimi 12 mesi (ottobre 2012-settembre 2013) la domande di asilo sono state 411.340;
- rispetto al precedente trimestre, le domande sono state ancor più concentrate in alcuni Paesi, che tuttavia cambiano leggermente. Infatti, se nel secondo quarto del 2013 il 66% delle domande era stato depositato in Germania, Francia, Ungheria, Svezia o Polonia, nel terzo trimestre addirittura il 71% dei richiedenti asilo ha depositato la sua istanza in Germania (35.925), Svezia (16.695), Francia (15.670), Italia (7.875) o Regno Unito (7.730);
- la Germania si conferma come Paese di principale destinazione dei richiedenti asilo in tutta l’Unione europea: ormai quasi uno su tre (30% circa). E’ interessante notare come, anche a causa del numero molto elevato di domande ricevute (111.545 negli ultimi dodici mesi), le domande di asilo ancora in attesa di essere esaminate in Germania abbiano ampiamente superato le 100.000.
- rispetto al secondo trimestre, crescono moltissimo i richiedenti asilo a Malta (+322%), che è di gran lunga il Paese con il rapporto più alto tra richiedenti asilo e popolazione (3.480 per milione di abitanti); calano invece le richieste in Polonia (-54%) e Ungheria (-53%) che nell’ultima rilevazione erano balzate addirittura al quinto e terzo posto tra i Paesi di destinazione;
- l’Ungheria rimane comunque il Paese con il più alto aumento percentuale di richiedenti asilo rispetto allo stesso periodo del 2012 (addirittura +719%), seguita dalla Bulgaria (+566%)
- tra i Paesi di provenienza, la Siria è al primo posto (14.135 richiedenti asilo), seguita da Russia (10.230), Serbia (6.895), Afghanistan (6.160) e Pakistan (5.760); da segnalare, rispetto al trimestre precedente, il forte aumento di richiedenti asilo siriani (+69%), serbi (+107%), apolidi (+224%) e soprattutto eritrei (+237%);
- più di un richiedente asilo su quattro (27,9%) nel terzo quarto del 2013 era minorenne; nel 70% circa dei casi si trattava di un uomo, nel restante 30% circa di una donna;
2) esiti delle domande di asilo esaminate in prima istanza (che, come sottolineiamo sempre, possono fare riferimento a domande presentate in periodi precedenti):
- Su 82.355 decisioni assunte dai 28 Paesi UE, in 25.855 casi è stata riconosciuta una forma di protezione; cala dunque ancora leggermente la percentuale di risposte positive: 31%; tale percentuale era del 33% nel secondo quarto e del 36% nel primo quarto dell’anno.
- in particolare, lo status di rifugiato è stato riconosciuto nel 15% circa dei casi, la protezione sussidiaria nel 12% circa, mentre una forma di permesso di soggiorno per motivi umanitari (presente solo in alcuni Stati membri) è stato rilasciato nel 5% circa dei casi;
- tra i Paesi con più decisioni positive che negative, si segnala in particolare il caso dell’Italia (62% di decisioni positive: V. meglio sotto il Focus Italia), ma anche quello dei Paesi Bassi (61%) e della Svezia (52%), nonché – ma con un numero di decisioni decisamente inferiore – della Bulgaria (86%), di Malta (85%) e della Romania (66%);
- molto più bassi – e con un trend calante – sono i tassi di riconoscimento in Germania (22%) e Francia (17%);
- ai siriani è stata riconosciuta una forma di protezione nel 90% dei casi, ai somali nel 63%, agli afghani nella metà circa dei casi; al contrario, alcune nazionalità ottengono pressoché sempre un diniego: è il caso della Serbia, del Kosovo (2%) e della Macedonia (1%)
In Italia si conferma il trend di crescita delle domande di asilo. Nel terzo quarto del 2013, infatti, i richiedenti asilo sono stati 7.875 (+31% rispetto al secondo quarto e +74% rispetto allo stesso periodo del 2012). Con queste cifre, l’Italia sale al quarto posto tra i Paesi dell’Unione europea come destinazione dei richiedenti asilo.
Quanto al rapporto richiedenti asilo/popolazione residente, l’Italia sale dal 17mo al 13mo posto con 130 richiedenti asilo ogni milione di abitanti.
Fra i Paesi di provenienza, al primo posto troviamo la Somalia (1.045 richiedenti asilo), la Nigeria (935), il Pakistan (915), l’Eritrea (890) e il Mali (615).
Quanto agli esiti positivi in prima istanza, il dato italiano si conferma il più elevato tra i Paesi con un alto numero di domande esaminate.
Infatti, su 4.945 decisioni in prima istanza, in ben 3.090 casi è stata riconosciuta una forma di protezione (pari al 62% del totale, cioè il doppio rispetto alla media UE).
In ulteriore crescita la percentuale di riconoscimento dello status di rifugiato, che passa dal 12% del secondo quarto (era il 9% nel primo quarto) al 15% (dunque in linea con il dato UE).
La protezione sussidiaria è stata invece riconosciuta nel 22% dei casi (in leggera crescita rispetto al 20% del secondo quarto) e la protezione umanitaria nel 25%.