Avevamo già detto dei commenti di ECRE sulla nuova proposta della Commissione per la rifusione della Direttiva Procedure.
Ecco che ora l’organizzazione con sede a Bruxelles pubblica anche i suoi Commenti sulla nuova proposta di rifusione della Direttiva Accoglienza.
E, come si poteva immaginare, il giudizio sulle modifiche intervenute fra prima e seconda proposta è anche in questo caso negativo.
Secondo ECRE, la nuova proposta riduce le garanzie per i richiedenti asilo sotto diversi aspetti e, al contempo, aumenta le possibilità per gli Stati di derogare a queste garanzie.
Salvo rare eccezioni, dunque, ECRE ritiene che la nuova proposta abbia poco valore aggiunto rispetto all’attuale Direttiva Accoglienza.
La quale, come sottolineato dalla stessa Commissione europea nella sua relazione del 2007, lascia agli Stati un potere discrezionale che “contrasta con l’obiettivo di creare condizioni uniformi nel campo delle condizioni di accoglienza.” (punto 4: Conclusioni)
Nel consigliare la lettura completa del documento di ECRE, come al solito molto dettagliato, ci limitiamo qui a segnalare i principali punti critici sollevati:
-
la restrizione del concetto di “familiare“;
-
un generale abbassamento delle tutele per quanto riguarda il trattenimento dei richiedenti asilo;
-
la cancellazione del divieto di trattenimento per i minori non accompagnati;
-
la reintroduzione della possibilità per gli Stati, in determinate circostanze, di allungare oltre i sei mesi (fissati dalla precedente proposta come limite massimo) il periodo durante il quale i richiedenti asilo non hanno accesso al lavoro;
-
la reintroduzione della possibilità per gli Stati di revocare del tutto l’accoglienza in caso di abbandono del luogo di residenza determinato o di domanda reiterata, mentre la proposta del 2008 limitava questa possibilità al caso del richiedente che avesse occultato risorse finanziarie e che dunque avesse indebitamente beneficiato dell’accoglienza.
Ricordiamo che le due nuove proposte di rifusione delle Direttive Accoglienza e Procedure sono state presentate dalla Commissione nel giugno scorso, al fine di rilanciare i negoziati e arrivare all’approvazione entro la scadenza del 2012.
I negoziati sulle precedenti proposte (del 2008 e 2009) si erano infatti arenati.