Il General Report 2011 pubblicato da Frontex descrive il quadro delle attività condotte dall’Agenzia nel corso del 2010, comprese le spese.
Fin dalle prime battute, ovvero dall’introduzione del Direttore Generale Ilkka Laitinen, si coglie l’entusiasmo per quanto l’Agenzia ha saputo fare durante lo scorso anno. In particolare, in questo “anno storico per Frontex”, si è avuto il primo dispiegamento di un team RABIT (acronimo per Rapid Border Intervention Team) che, impiegato al confine fra Turchia e Grecia a partire da ottobre 2010 e fino a marzo 2011 su richiesta delle autorità greche, ha visto impegnate circa 170 guardie di confine di media al giorno, nonché una serie di mezzi tecnici per il controllo del confine, forniti da 26 Stati membri.
Il risultato principale, notevole, di questo dispiegamento di forze sta nei numeri: 76% in meno di ingressi irregolari a quel confine.
Sfortunatamente, per quanto più ci interessa ai nostri fini, lo stesso General Report 2011 ammette che “il successo dal lato del controllo del confine non è stato accompagnato da un risultato altrettanto favorevole da quello umanitario“. Il rapporto non aggiunge molto di più, ma è lecito domandarsi, considerate le nazionalità prevalenti delle presone fermate (Afghanistan e Iraq), quante di queste abbiano potuto presentare una domanda di protezione internazionale ed avere accesso ad una procedura per il riconoscimento.
Il rapporto si sofferma poi sul delicato tema del rispetto dei diritti fondamentali durante le operazioni coordinate da Frontex. Pur notando il tentativo di sottolineare continuamente l’attenzione dedicata da Frontex al tema (ricordiamo che la base giuridica di Frontex, cioè il Regolamento 2007/2004 è pressoché privo di riferimento a temi come diritti umani, protezione internazionale,…), non possiamo non salutare con piacere la notizia che nel 2011 alcune iniziative di formazione dedicate allo staff di Frontex saranno realizzate in collaborazione con FRA (Agenzia dell’UE sui Diritti Fondamentali) e il supporto dell’UNHCR, al fine di assicurare che il tema dei diritti fondamentali sia al centro di tutte le attività di Frontex. Curioso caso mai è che questa attenzione ai diritti umani emerga solo 6 anni dopo l’effettivo avvio dei lavori dell’Agenzia…
Come anticipato altrove, Frontex dovrebbe dotarsi in futuro anche di un “Responsabile dei diritti umani” all’interno del suo (numeroso: 294 persone) staff.
Ultima nota sul budget: nel 2010 è arrivato a toccare la cifra, davvero ragguardevole, di 92,8 milioni di euro (+ 5,2% rispetto al 2009). Non senza una comprensibile punta d’orgoglio, il rapporto sottolinea come, dal 2006, il budget sia aumentato addirittura del 360%!
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