La Commissione ha deciso di stanziare 370,1 Milioni di euro a disposizione degli Stati membri per azioni nel campo della gestione dei confini esterni e della politica dei visti. 
Si tratta di una cifra notevole, più alta di circa il 35 % rispetto al 2011. 

E’ del tutto superfluo ricordare l’importanza che le azioni di prevenzione dell’immigrazione illegale, come quelle finanziabili attraverso questo Fondo, hanno sulle persone in cerca di protezione internazionale
Per questo si fornirà qui una breve descrizione della proposta della Commissione.
La stragrande maggioranza dei soldi andrà ai programmi nazionali (321,9 Mililoni), il resto sarà diviso tra azioni transnazionali, azioni specifiche e l’azione speciale per facilitare il transito di cittadini russi verso Kaliningrad attraverso la Lituania.

La Commissione, per il 2012, ha identificato 5 aree che beneficieranno del supporto del Fondo:
– investimenti nel Sistema Informativo Schengen (SIS)
– investimenti nel Sistema di Informazione Visti (VIS)
– creazione di centri nazionali di coordinamento nel contesto del progetto Eurosur
– utilizzo delle apparecchiature tecnologiche per il controllo dei confini (ad es., i sistemi automatici negli aeroporti)
– promozione della cooperazione fra Stati nel rilascio dei visti (soprattutto nella creazione di centri comuni per la presentazione delle domande)

Fra gli Stati membri, quello che riceverà più soldi è l’Italia (52,7 Milioni), seguita da Spagna (48,1) e Grecia (44,7).


La base giuridica del Fondo è la Decisione N° 574/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007 che istituisce il Fondo per le frontiere esterne per il periodo 2007-2013, nell’ambito del programma generale “solidarietà e gestione dei flussi migratori”

NB: Regno Unito e Irlanda non sono vincolate dalla Decisione e non partecipano al Fondo. Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein partecipano al Fondo sulla base dei rispettivi Accordi conclusi con l’Unione