Il rapporto di Frontex relativo ai primi 3 mesi dell’anno in corso segnala un aumento delle persone fermate durante un attraversamento illegale di una frontiera, passate dai 27.531 dell’ultimo quarto del 2010 a 32.906. Se paragonato con lo stesso periodo del 2010, l’incremento è ancora maggiore (allora le persone intercettate erano state 14.857).
Ciò è dovuto, quasi esclusivamente, all’arrivo sull’isola di Lampedusa di circa 20.000 tunisini.
A causa di questa situazione, Frontex ha ricevuto una richiesta formale di assistenza da parte del Ministero dell’Interno italiano e ha lanciato, il 20 febbraio, l’operazione Hermes Extension 2011.
Al contrario, il confine ultimamente più “caldo”, cioè quello fra Grecia e Turchia, ha segnato una diminuzione del 60% rispetto all’ultimo quarto del 2010, a causa delle attività delle squadre RABIT a quel confine.
Quanto ai rifiuti di ingresso, secondo il rapporto Risk Analysis gennaio-marzo 2011, il totale è stato di 28.664 persone, in linea con l’ultimo quarto del 2010.
Più nello specifico, il numero degli albanesi è aumentato di quattro volte rispetto all’ultimo quarto del 2010. Ciò è dovuto alla liberalizzazione dei visti che ha spinto molte persone, con precedenti “divieti di ingresso” a carico, a cercare comunque di entrare nell’area Schengen.
Il rapporto segnala poi che le domande di asilo – che vengono considerate da Frontex come un indicatore di immigrazione irregolare – sono state 50.939, cioè il 12% in meno dell’ultimo quarto del 2010 (ma il 7% in più rispetto allo stesso periodo del 2010).
In particolare, si sono più che dimezzate le richieste di asilo da parte di cittadini serbi, che nel corso del 2010 (a seguito della liberalizzazione dei visti) erano notevolmente aumentate.
Due ci paiono in conclusione le considerazioni da fare in questa sede:
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la liberalizzazione dei visti non comporta necessariamente un aumento del c.d. uso strumentale della richiesta di asilo, come spesso paventato dagli Stati. Dopo un primo incremento delle richieste da parte di cittadini serbi nel 2010, il dato sembra infatti essersi assestato su livelli più bassi nel 2011. Per quanti riguarda i cittadini albanesi e bosniaci (nei cui confronti la liberalizzazione è avvenuta nel dicembre 2010) l’aumento delle domande nel primo quarto del 2011 non si è nemmeno verificato.
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I dati relativi agli ingressi illegali intercettati continuano ad essere molto bassi, nonostante il rapporto tenda ad enfatizzare qua e là che “il rischio permane”. Se si escludono i 20.000 tunisini arrivati a Lampedusa (riguardo ai quali si fatica a sostenere che siano stati “fermati”, tanto meno grazie alle operazioni di coordinamento di Frontex), si nota che il totale delle persone intercettate durante l’attraversamento irregolare di una frontiera nei primi tre mesi del 2011 è stato di appena 12.000 persone! Di fronte a questi numeri si fa onestamente fatica a giudicare proporzionato il budget, ormai superiore a 90 milioni di euro all’anno, assegnato all’Agenzia.